29 Aprile 2013
…detta arcana
Eccoci qui per completare la cronaca della visita a Venezia di mercoledì 24 aprile.
Prima però due parole sul tempo: dopo le due bellissime giornate di mercoledì e giovedì il tempo, come previsto, ha cominciato a guastarsi. Sabato sera c’è stato il primo vero temporale di quest’anno con pioggia, lampi, tuoni e fulmini. Domenica mattina…
Il cielo sembrava promettere una bella giornata, ma è pura illusione, infatti poche ore dopo
Ecco di nuovo nuvole e poi pioggia, oggi meglio non parlarne.
Torniamo a mercoledì 24, ci eravamo lasciati sul ponte dell’Accademia, passato il Canal Grande da campo S.Stefano prendo la strada verso S.Marco.
In Campo S.Maurizio la chiesa omonima con il campanile pendente. Continuando per Strada Larga XXII marzo, prendendo una traversa arrivo qui
Corte del teatro S.Moise, uno degli storici teatri di Venezia, ormai scomparso, è rimasta solo la porta.
Attraverso rapidamente piazza S.Marco, già affollata di turisti e, per calli e callette arrivo al canale dell’Anzolo, attraversato dal ponte dell’Anzolo
Ed ecco l’Anzolo in persona, tanto per non farci inimicizie in basso loco
Il ponte del Diavolo. Un tempo sembra che il diavolo si dedicasse alla costruzione di ponti, in Italia ce ne sono a bizzeffe, forse, con trucchi diabolici riusciva a vincere tutte le gare d’appalto.
Campo La Fava con la chiesa di S.Maria Conciliatrice chiamata, non so perché “La Fava”.
Corte prima del Milion, prendendo per Calle del Milion e passando il sotoportego del Milion si arriva qui
Corte seconda del Milion. Il “Milion” in questione è nientepopodimeno che Marco Polo, sapete quello che, secondo la canzone di Vecchioni, “partì da Chioggia ed arrivò non più giù di Bari”…la casa della foto era appunto quella della famiglia Polo.
Campo Madonna dell’Orto con la chiesa omonima, ma qualcosa di veramente inconsueto è sul muro della casa dall’altra parte del canale
Questo bassorilievo con un cammello e, questa fontanella
Ora asciutta ma, un tempo, dispensatrice d’acqua per chi passava in barca. Si tratta della casa dei mori. Attraversato il canale si arriva, seguendo la breve calle dei Mori, in campo dei Mori.
I “Mori” erano tre fratelli: Rioba, Afani e Sandi, trasferiti a Venezia dall’oriente portando con loro grandi ricchezze, il cognome della famiglia “Mastelli” deriverebbe proprio dalle ricchezze, insomma avrebbero portato con loro oro a secchi. I due sulla facciata sono identificati con Afani e Sandi, ma sicuramente il più famoso è quello all’angolo
Rioba, anzi Sior Toni Rioba, questa statua, assieme al “Gobbo di Rialto” ha svolto la funzione che a Roma svolgevano Pasquino e Marforio, servivano cioè per attaccarci foglietti con satire e corbellature.
Ma ora un piccolo mistero, girato l’angolo di sior Toni Rioba, accanto all’ingresso della casa del Tintoretto troviamo
un altro moro!!!
Considerato che i fratelli Mastelli (…) erano tre qui c’è un intruso, chi sarà mai?
Beh lascio il mistero aperto per qualche ricercatore futuro (non indipezzente…) e continuo
Dalla fondamenta de l’Abazia uno scorcio della Scuola grande della Misericordia, molto trascurata ma ora in restauro. Ed ecco il Campo de l’Abazia
E qui finisce quest’escursione, al ritorno del bel tempo partirò per altri itinerari. Ma non trascuriamo i felini.
Corto Maltese racconta la Genesi, versione felina, ai gatti di Venezia, ed ecco uno dei suoi ascoltatori.
Vi lascio come di consueto con un video musicale