10 Aprile 2013
Corte sconta detta arcana
Ci sono certi giorni in cui mi prende l’inquietudine e non riesco a starmene tranquillo a casa, nemmeno se il tempo è brutto o incerto; uno di questi giorni è stato lunedì 8 aprile. Non riuscendo a stare fermo ho pensato bene di andarmi a fare un bel giro per Venezia, influenzato anche dall’aver letto da poco questo libro
Una serie di itinerari veneziani, fuori dalle rotte più battute dai turisti, sulle orme di Hugo Pratt e del suo personaggio più famoso Corto Maltese.
Parto dalla stazione ferroviaria e, dopo aver seguito per un centinaio di metri uno degli itinerari per S.Marco e Rialto, prendo a sinistra per Fondamenta di S.Giobbe
Ecco questo ponte, l’unico ponte di Venezia con tre arcate. Attraverso il ponte e torno indietro lungo le fondamenta di Canareggio fino a questo sottoportego
che immette in Ghetto Vecchio, ecco la “Schola spagnola” la sinagoga costruita dagli ebrei sefarditi, opera del Longhena
Passo il ponte di ghetto
ed eccomi in Campo di Ghetto Novo, osservare gli edifici, autentici grattacieli per l’epoca in cui furono costruiti
Attraverso il Sottoportego di Ghetto Novo esco tornando ancora, per un breve tratto, sull’itinerario turistico, per i complottisti maniaci che cercano tracce di massoni in ogni dove
La facciata di questa chiesa con triangolo e occhio onniveggente…
Ora vi rivelerò un segreto: non è vero che sono venuto qui solo per fare un giro, il vero scopo era arrivare qui
Attraversato il ponte dei gesuiti eccomi in Campo dei Gesuiti
La chiesa dei gesuiti con quello che, un tempo, era il collegio dei gesuiti.
Premo questo campanello ossidato…
…ed entro per ricevere le disposizioni per la futura attività di disinformatore prezzolato nonché per chiedere un aumento di stipendio.
Lasciati i reverendi padri continuo verso le Fondamenta Nove e poi seguendo le Fondamenta dei Mendicanti
arrivo in campo S.Pietro e Paolo, ecco la statua del Colleoni con un gruppo di studenti in gita scolastica che, a dire il vero sembrano interessati a tutto tranne che alla statua…
…alla mia sinistra c’è la facciata della chiesa, tutta avvolta da impalcature, sembra che in questa stagione metà Venezia sia in restauro. Qui vicino, in una delle calli laterali della piazza, ci dovrebbe essere il luogo più “prattiano” di Venezia: la “Corte sconta detta arcana” che dà anche il titolo ad un’avventura di Corto Maltese. Le indicazioni però sono vaghe e, nonostante abbia fatto una breve ricerca (sono anch’io un ricercatore!) non sono riuscito a trovarla, d’altro canto se fosse facile da trovare che razza di Corte sconta sarebbe?
Continuo la mia camminata dirigendomi verso l’arsenale per calli e corti poco conosciute ai turisti
Ramo Misericordia, con questo ponte senza parapetto, l’ideale per fare un tuffo nel canale se si è un po’ sbronzi.
Il “Sottoportego dei cattivi pensieri” in un disegno di Pratt e in una foto. Più avanti questa stradina
“Calesela de l’ochio grosso” larga, nel punto di massima larghezza, circa 60 cm, per passarci bisogna camminare di traverso…
Ecco l’arsenale
Il leone del Pireo…
…e una panoramica dell’ingresso dell’arsenale. Proseguo rapidamente, c’è ancora molta strada da fare dato che ho deciso di passare per l’Accademia e le fondamenta delle zattere. Per la strada ecco:
La chiesa di San Giovanni in Bragora, qui, lo ricorda una lapide, fu battezzato Vivaldi. Il cielo si fa sempre più scuro, ma i gesuiti mi hanno assicurato, grazie ai loro contatti con lo SMOM (ci passerò in una prossima uscita) che non pioverà ancora per alcune ore, vado quindi tranquillo anche se di buon passo.
San Nicolò dei Mendicoli, nel disegno di Pratt e la foto
Nel disegno il campanile è più slanciato…
L’escursione si avvia alla fine, ecco una cosa per niente prattiana
Il discusso ponte di Calatrava, quarto ponte sul Canal grande.
Rimediamo ad una mancanza: di solito girando per Venezia si incontrano gatti a volontà, stavolta, a quanto pare, se ne sono stati tutti al calduccio lontano dall’umidità, ma per la consueta lotta contro il minimo di miaunder
Concludo con una canzone in tema