11 Maggio 2013
Le ville dei disinformatori…
Sembra che le operazioni di geoingegneria clandestina seguano ormai un ritmo fisso: nuvolo e pioggia con, ogni tanto, un paio di giorni di sole e cielo azzurro (artificiale, naturalmente)
Ecco il cielo di mercoledì, azzurro con nuvole soffici e bianche…naturalmente costituite da micidiali polimeri di ricaduta.
Ed ecco il cielo di giovedì con una nube haarpizzata carica di morgelloni.
Venerdì pomeriggio…mi astengo dal fare commenti.
Ma torniamo alla cronaca della mia uscita a Venezia di sabato 4 maggio, durante il mio incontro con i vertici dello SMOM è stato affrontato il problema delle ville dei disinformatori. Un noto ricercatore indipezzente afferma di aver individuato la villa di uno di noi, sarebbe questa
grande stupore da parte dei priori: come, un disinformatore, anche di basso grado che vive in una simile topaia? Ho dovuto spiegare loro che per un (indi)pezzente come il soggetto di cui stiamo parlando una casa così pacchiana costituisce il non plus ultra dell’eleganza. Mi hanno incaricato di diffondere le foto delle vere ville che lo SMOM (assieme al NWO, ai gesuiti ecc.) mette a nostra disposizione, ad esempio questa
Non male, vi sembra?
Ma riprendiamo il cammino. Raggiungo la Riva degli Schiavoni e mi fermo per rendere omaggio ad un alto dirigente del NWO, di passaggio sulla sua barchetta
notare la bandiera panamense.
Continuo oltre l’arsenale ed eccomi in Via Garibaldi
Una bella strada larga, diversa dalle calli.
Continuando eccomi su un ponte di legno che scavalca il canale di San Pietro
Alla destra cantieri ed officine
Oltre il canale l’isola di San Pietro con la chiesa di San Pietro in Castello dal campanile pendente e dalla cupola alta 54 metri (solo 4 meno di quella di San Pietro a Roma); forse non tutti sanno che questa chiesa è stata per secoli la cattedrale di Venezia, qui aveva sede il Patriarca, dicono che per motivi politici la Serenissima avesse confinato il rappresentante del papa in quest’isola lontana dal centro del potere…
A fianco della chiesa l’edificio del patriarcato
Lo stemma del patriarca sopra l’ingresso
Ecco all’interno il chiostro in stato di abbandono, tutta la zona è decisamente trascurata, forse perché poco battuta dai turisti.
Attraverso un altro ponte iniziamo il ritorno
Alla destra le gru attorno alla darsena grande.
Questa zona della città ha un carattere decisamente più popolare rispetto al resto
Il periodo di “splendore” se così vogliamo chiamarlo, è stato subito dopo l’ultima guerra, durante l’occupazione alleata, quando pullulavano bar e balere con orchestrine spesso improvvisate e fioriva il contrabbando.
La chiesa di San Isepo, che poi sarebbe San Giuseppe
Sempre seguito da fidate guardie del corpo continuo sulla via del rientro.
La chiesa di San Giorgio dei greci, anch’essa con un campanile pendente…alla sinistra l’istituto di studi ellenici
Corte Lucatello, ai tempi delle avventure di Corto Maltese non c’era ancora il ristorante.
Attraverso l’affollatissimo ponte di Rialto per salutare questo personaggio di cui ho parlato quando ho presentato sior Toni Rioba
Il gobbo di Rialto!!! Sostiene i gradini tramite i quali il banditore saliva sulla colonna di porfido e leggeva i nomi di coloro che venivano condannati per qualche crimine; in seguito svolse la stessa funzione della statua di Toni Rioba.
Di fronte al gobbo la chiesa di S.Giacomo che dovrebbe essere la più antica chiesa di Venezia.
Un saluto da questo signore o signora.
Vi saluto con una canzone in tema col mese, canta nientepopodimenoche Carlo Buti