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In un batter d’occhio siamo nel 2013, superati i timori per la fine del mondo ci restano le solite risate alla faccia dei ricercatori indipendenti indipezzenti. Ma facciamo una rapida panoramica di questi giorni

Domenica 30 dicembre, cielo azzurro, giornata di sole anche se freddina, passeggiata a sfondo culturale, ecco la destinazione, questo edificio detto “Il portello”, ora affidato alle cure dell’ANA (associazione nazionale alpini, coinvolti anche loro nel megacomplotto…) ospita diverse mostre, in questi giorni c’è una mostra di presepi realizzati con materiali poveri dagli alunni delle scuole della provincia.

Ah, se qualcuno è curioso, il nome portello deriva dal fatto che, nei secoli passati, il fiume passava giusto davanti alla porta dell’edificio e qui c’era uno sbarramento per i battelli che dovevano entrare in città, insomma bisognava pagare un pedaggio…
Ma vediamo qualcuno dei presepi in mostra:




Mi sembrano dei bei lavori, in particolare l’ultimo realizzato con i sassi.
Il 2013 si apre all’insegna del cielo azzurro, c’è questa strana cosa, chissà cosa sarà, forse un ammasso di morgelloni?

Questa coppia, che non si offende se li chiamate cornuti, passeggia sull’erba bianca, forse per colpa delle irrorazioni clandestine di bario, o forse per colpa della brina

Nel pomeriggio il cielo comincia a diventare più animato

Osservate le nuvole provocate, naturalmente dall’azione di haarp sulle scie chimiche…qualcuno mi dice che sono cirri e che annunciano un cambiamento del tempo…infatti mercoledì

Dal cielo grigio cadeva una pioggia sottile ed insistente che rendeva lucido il selciato sul quale si riflettevano i lampioni. Stringendo in bocca il cannello della pipa spenta, avvolto nel cappotto umido, la bombetta in testa, il commissario Maigret camminava lungo Rue Sainte Cecile…
Ecco, le giornate come questa mi hanno sempre fatto venire in mente questo brano, sono stato convinto, per anni che fosse l’incipit di un romanzo di Simenon, ma recentemente ho potuto controllare tutte le inchieste di Maigret pubblicate da Adelphi ed ho potuto constatera, con mio grande stupore, che questo preciso brano, con il seguito che ricordo bene, non compare in nessuno dei romanzi…strani scherzi che la memoria gioca ai lettori.

Ecco giovedì, il cielo è tornato azzurro anche se non mancano i cirri, qualcuno con strane forme come quello della foto.

Venerdì: cielo azzurro sullo sfondo del nuovo centro dirigenziale sorto all’immediata periferia della città, sul luogo in cui c’era un complesso industriale abbandonato.
E ora guardate queste bestiole:

A prima vista sembrano tre ratti, in realtà sono qualcosa di meno repellente, anche se alla lunga possono rivelarsi dannose, si tratta di piccoli di nutria.

Eccoli a nuoto seguendo la mamma (o il papà, non conosco le abitudini familiari)


Per finire mamma (vedi sopra) nutria in primo piano.
Non è che per guardare le nutrie mi sono dimenticato del minimo di miaunder

E per concludere, visto che il tempo passa, una canzone in tema, carica di malinconia

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